#15

 

IL DAILY BUGLE

 

TRICORP CONNECTION

 

(PARTE SECONDA)

 

RESA DEI CONTI

Di

Carlo Monni
 (idee e concetti principali di Mickey)

 

 

1.

 

 

            Betty Brant si sveglia dopo un sonno agitato. Per qualche istante ha delle difficoltà a ricordare chi è e dove si trova, poi si decide ad alzarsi e si reca in bagno. Quanto tempo resta sotto la doccia calda non saprebbe dirlo, ma è quanto basta per schiarirle i pensieri. Hanno cercato di ucciderla.[1] Non è la prima volta che le capita: negli ultimi anni è stata rapita da supercriminali, braccata da vari assassini super e no, sottoposta al lavaggio del cervello da parte di uno pseudo leader religioso, ormai dovrebbe esserci abituata. Non è paura quella prova, infatti, ma rabbia. Adesso sa di avere toccato un nervo scoperto alla Tricorp. Donald Menken, probabilmente; Daniel Kingsley non ha abbastanza spina dorsale per questo genere di cose, beh hanno scelto la donna sbagliata per questo, anche se non è una supereroina, gliela farà vedere.

            Più tardi, mentre finisce il suo succo d’arancia, Betty esamina i fatti di cui è in suo possesso sull’affare Tricorp: per prima cosa ci sono le accuse di frode nell’acquisizione dell’Istituto Galannan e della Fondazione Chase, poi i sospetti di insider trading a carico dei dirigenti, truffe, brogli, ricatti e, dulcis in fundo, i supercriminali. Non è un segreto che la Tricorp abbia offerto lavoro ad alcuni cosiddetti ex supercriminali come il Dottor Octopus ed a questo punto, il sospetto che ce ne siano altri di cui non si sa nulla è quasi una certezza per Betty. Quelli che hanno attentato alla sua vita erano dei mini robot ammazzaragni, come quelli costruiti da Alistair Smythe. Naturalmente il suddetto scienziato è attualmente irreperibile, ma Betty non ha dubbio su chi siano stati i suoi mandanti. Lei non ha superpoteri, ma non per questo si arrenderà. Ora è il momento di andare al lavoro e lei non vuole aspettare un minuto di più.

 

            Per il Dottor Eli Wirtham, famoso chirurgo non è stata affatto una notte difficile, ha dormito come un bambino, ora però, sta pensando alla sera precedente. Ha sempre sospettato che alla Tricorp ci fosse del marcio, ma adesso ne ha le prove. Oh no, non sono prove che varrebbero in un tribunale, ma per lui sono più che sufficienti per amministrare il suo tipo di giustizia, una giustizia più diretta e definitiva di quella tradizionale, la giustizia di Cardiac.

 

            Diciamocelo francamente: Donald Menken è preoccupato. Quando si è imbarcato in quest’avventura gli era sembrato tutto più facile: unire le forze con i suoi due soci, approfittare del momento di debolezza di alcune società o dei loro dirigenti per sferrare una serie di acquisizioni ostili che hanno permesso la creazione della Tricorp e di fare di lui un uomo ricco e potente. Cos'è che è andato storto dopo di allora. Quell’imbecille di Ferrell J Thompson, il Manipolatore, si è andato ad imbarcare in un folle piano di conquista che comprendeva nientemeno che il rapimento dell’Incredibile Hulk e naturalmente tutto gli è scoppiato tra le mani.[2] Adesso Thompson è in prigione, il suo pacchetto azionario è stato venduto a Norman Osborn e Norman stesso sta brigando per prendere il controllo della società. Non avrebbe mai dovuto mischiarsi con dei supercriminali ed ora che quel fogliaccio scandalistico, il Daily Bugle, ha iniziato un’inchiesta sulla Tricorp, Donald non ha altra scelta che fidarsi di altri supercriminali per sistemare le cose, prima che sia troppo tardi.

-I suoi mini ammazzaragni hanno fallito Smythe.-sta dicendo Menken ad un’immagine su un videoschermo.

<<Dottor Smythe, prego.>> ribatte quello che una volta era un semplice uomo, ma che ora ha innestati sul suo corpo parti artificiali che ne hanno alterato l’aspetto e forse anche la personalità. <<È stata l’interferenza di quel Cardiac a rovinare tutto. Questa dannata città ha più superesseri in giro che pulci sui suoi cani.>>

-Non m’interessano le scuse per i suoi fallimenti “Dottor” Smythe. Voglio dei risultati e se non li avrò da lei, dovrò considerare l’opportunità di concludere la nostra collaborazione.-…

            Menken chiude bruscamente la comunicazione e si alza, lasciando la sua lussuosa scrivania. Forse dovrebbe salvare il salvabile, chiudere le operazioni ed andare a godersi la vita in qualche paradiso fiscale.  No, ha atteso per anni che arrivasse il suo momento, non mollerà tutto proprio adesso che ha raggiunto il suo scopo, non senza lottare. Se riesce a bloccare quella Brant ed Osborn adesso riuscirà ad impedire loro di far danni. Si, se Smythe non è in grado di farcela, lui ha diversi altri supercriminali che possono essergli utili. Vincerà la partita, deve.

 

 

2.

 

 

            Angela Yin porge a Betty la prima pagina del giorno:

 

EROICA REPORTER ASSALITA DA SUPERCRIMINALE

Un tentativo di bloccare l’inchiesta della coraggiosa cronista di questo giornale?

 

-Beh, che ne dici?- le chiede.

-Non mi sento molto eroica.- ribatte Betty –Anzi, direi di essere spaventata.-

-Non ci sarebbe niente di strano, Betty.- interviene Joseph “Robbie” Robertson, il Direttore del Daily Bugle, un nero dall’aria solida ed onesta –Ti capirei se volessi mollare.-

-Non ho detto questo.- è la replica di Betty –L’attentato contro di me mi ha dato la prova che sono sulla pista giusta e non intendo mollare.-

-Questo volevo sentirti dire, ragazza, ma attenta: qui ci sono di mezzo dei supercriminali. In passato sei stata fortunata perché quando eri in pasticci seri è intervenuto qualche supereroe come l’Uomo Ragno a salvarti, ma non ci puoi contare sempre. Non ti credere una specie di Lois Lane. Non è detto che ci sia sempre un Superman a guardarti le spalle.-

-Sarò prudente, Robbie, promesso.-

            Lo sguardo di Robbie non sembra molto convinto.

-Ok.- dice, infine –Ne riparleremo alla riunione che ci sarà tra mezz’ora, non mancare.-

            Mentre Robbie si allontana Betty ripensa a quante volte in passato la sua strada e quella dell’Uomo Ragno si sono incrociate, come se, in effetti, lui avesse agito come una sorta di angelo custode. Ricorda che anni fa aveva anche sospettato, no, piuttosto temuto, che sotto quella maschera potesse esserci Peter Parker, ma erano solo fantasie e non vale la pena di ripensarci. Non vuole più essere una ragazza indifesa, se la caverà da sola.

 

            Mostri, pensa Donald Menken, sono tutti mostri. Cosa è saltato nella testa sua e dei suoi soci per credere di poter controllare quegli esseri ed i loro superpoteri? Certo, ognuno di loro è una specie di genio nel suo campo: Otto Octavius è forse il più brillante fisico nucleare della Nazione o del Mondo, ma è anche uno psicopatico con quattro braccia artificiali aggiuntive, noto come Dottor Octopus; Peter Petrusky, è un chimico molecolare di alto livello, ma ha usato il suo talento esclusivamente nei panni del supercriminale Trapster; Jonas Harrow è l’inventore di tecniche chirurgiche così innovative ed ardite che sono servite soprattutto a farlo espellere dall’Ordine dei Medici; Norton G. Fester, il Rapinatore, detto anche Uomo Meteora, è superforte, ma anche completamente fuori di testa; David Beatty, se questo è davvero il suo nome, un genio della meccanica e degli effetti speciali, sia con l’identità di Armada, che con quella del Nuovo Mysterio, ma decisamente matto, Alistair Smythe e Mendel Stromm due menti brillanti nel campo della robotica, ma divorati da demoni interiori; Curtis Connors, un biochimico di alto livello, ma si dice che si sia addirittura amputato un braccio da solo durante la recente crisi infernale[3] e chissà cosa si agita nel suo cervello oppresso dalla bestia conosciuta come Lizard; Michael Morbius, un medico ed un biologo di fama mondiale, un ex vampiro vivente che sembra sempre più ossessionato da…cosa? Uno di loro è la chiave per liberarsi di quella giornalista ficcanaso e di Osborn, ma di chi fidarsi? Per un motivo o per l’altro sono tutti inaffidabili. Menken attraversa rapidamente il laboratorio seguito da alcuni sguardi distratti o incuriositi. Il tempo stringe, pensa, bisogna agire in fretta.

 

            La sala riunioni del Bugle. Non accade molto spesso ad un comune giornalista di entrarvi. Betty Brant ricorda tutte le volte che era presente in qualità di segretaria di J. Jonah Jameson; oggi quel ruolo è di una Glory Grant insolitamente silenziosa. Betty si guarda intorno quando la porta si spalanca ed entra qualcuno.

-Buongiorno.- dice timidamente –Scusate il ritardo.-

            Kate Farrell è una novellina assunta da non molto, il suo compito principale: scrivere pezzi di colore sui supereroi o clown, come le ama chiamarli, sarebbe sorpresa nello scoprire che quel termine sta attecchendo tra i suoi lettori. È davvero intimidita quando entra nella sala, accolta dal sacro triumvirato dirigenziale composto da: J.Jonah Jameson, l’Editore, dalla testa quadrata, faccia arcigna, capelli a spazzola e baffetti che lo fanno sembrare un Charlie Chaplin col broncio; Joseph “Robbie” Robertson, il Direttore ed, infine, Kathryn[4] Cushing, il Capo Cronaca Cittadina.

-Entra pure Farrell.- le dice Robbie –Non aver paura, non mordiamo.-.

            Il brontolio emesso da J.J.J. le fa temere il contrario, ma dopotutto Kate lavora in questo giornale, sia pure da poco, e mostrarsi intimidita coi capi farebbe una cattiva impressione, vero? Peccato che le lo sia davvero. Si ferma davanti al tavolo delle riunioni con le mani nel grembo, come una scolaretta. Robbie Robertson reprime a stento un sorriso.

-Si sieda Terrell.- le intima J.J.J. –Il tempo è denaro e noi ne stiamo sprecando troppo.-

-Farrell.- dice la ragazza.

-Cosa?-

-Mi chiamo… Farrell, non Terrell.-

-Si, si, d’accordo. Allora che aspetta? Un invito scritto? Si sieda!-.

            Kate si siede accanto a Betty, a sua volta affiancata da Angela Yin e poco lontano da Ben Urich.

-Sembra che la nostra inchiesta sulla Tricorp abbia toccato un nervo scoperto.- inizia a dire Robbie –Immagino che nessuno di voi dubiti che l’attentato a Betty sia collegato alla sua inchiesta.- dai presenti solo segni di assenso –Molto bene, ora vediamo come possiamo procedere. Tanto per cominciare vediamo cos’è la Tricorp. Tutto comincia quando un consorzio di tre uomini d’affari acquista la Fondazione Chase e la trasforma in Fondazione Tricorp. Abbiamo motivo di sospettare che il loro scopo fosse reinvestire guadagni illeciti provenienti da attività poco pulite dei tre. L’attività benefica della Fondazione era una copertura perfetta. In seguito, i tre hanno deciso di espandersi  acquisendo altre industrie specialmente nei settori chimico ed elettronici In ordine sparso hanno acquisto il controllo di: General Techtronics Multivex Corporation, Morelle Pharmaceutics, Istituto Galannan, Garid Corporation ed infine le Osborn Chemicals. A capo di questo consorzio troviamo  tre uomini di dubbia reputazione: Ferrell J. Thompson, capo delle Industrie Thompson, si è scoperto essere un supercriminale di nome Manipolatore; attualmente è in prigione. Daniel Kingsley, è il gemello di Roderick Kingsley, alias il supercriminale Hobgoblin, attualmente latitante. Al momento Daniel amministra quel che rimane dell’impero finanziario di famiglia ed è opinione comune che sia l’uomo di paglia del fratello. L’ultimo è Donald Menken, già dirigente della Osborn ed attuale Presidente della Tricorp. Si crede, ma non sono state trovate prove, che si sia reso colpevole di numerosi illeciti finanziari su cui stanno indagando attivamente la S.E.C.,[5] l’I.R.S.[6] e perfino il Servizio Segreto,[7] ma senza venire a capo di nulla finora. Noi non possiamo permetterci il lusso di sbagliare. Betty, tu continuerai la tua inchiesta, ma non da sola, sarai affiancata da Kate Farrell, è una ragazza in gamba ed è ora che abbia la sua occasione: Kat, tu ti occuperai di fare ricerche sulla General Techtronics e la Morelle Pharmaceutics. Voglio sapere tutto della loro acquisizione e quando dico tutto, intendo tutto, mi sono spiegato?-

-Perfettamente.- risponde la ragazza.

-Bene, allora muovetevi, li voglio inchiodati al muro quei bastardi, non è vero Jonah?-

-Umf, certo. Nessun buffone in costume senza può permettersi di minacciare un mio giornalista e passarla liscia. Il Bugle non si piegherà ed offrirà ai suoi lettori  l’unica cosa che conti: la verità. Tutta questa gente è in qualche modo legata a quella minaccia dell’Uomo Ragno ed è chiaro che nascondono qualcosa di losco.-

-Per la verità, molti di quelli coinvolti hanno combattuto contro l’Uomo Ragno, Jonah.- interviene Ben Urich.

-Dettagli, semplici dettagli. Beh che aspettate? Muovetevi, non vi pago per poltrire in redazione.-

            Caro vecchio Jonah, pensa Betty, si può sempre contare su di lui.

 

 

3.

 

 

            Nell’attico che fu di Roderick Kingsley (e tecnicamente lo è ancora) il suo fratello gemello Daniel guarda fuori dalla finestra e pensa. Non è mai stato un uomo di fegato e non è mai stato nemmeno capace di opporsi a suo fratello anche quando pensava che le sue imprese criminali li avrebbero condotti alla rovina ed è una sensazione che prova anche adesso.

-Maledizione a Menken ed ai suoi pasticci, non avrei dovuto farmi coinvolgere.-

-Parlare da soli è una cattiva abitudine, fratellino.-

            Al suono di quella voce ben nota Daniel Kingsley si volta per vedere una figura spuntare dalle ombre, la figura di un uomo che indossa il temuto costume di Hobgoblin.

-Rod, sei pazzo?- esclama Daniel –Tornare qui e con quel costume per di più. Se la Polizia sapesse…-

-Rilassati Daniel.- gli dice Hobgoblin -Nessuno lo sa, a parte te e tu terrai la bocca chiusa, giusto?-

-Ce… certo, tu lo sai che non ti tradirei mai, Rod.-

-Troppo giusto, non ne avresti mai il coraggio. Per questo sono tornato, non potevo aspettarmi che tu sapessi far fronte al problema, mentre io sono il tipo adatto per dargli una soluzione permanente.-

-Tu… non vorrai… non puoi… sei ricercato e…-

                        Roderick Kingsley, che nel frattempo si è tolto la maschera, afferra il fratello per la collottola e lo fissa con sguardo carico di rabbia.

-Sinceramente Dan, la tua viltà mi disgusta. A volte mi chiedo come facciamo ad essere gemelli. Ti manca del tutto la determinazione, la capacità di prendere quel che desideri… beh io ce l’ho a sufficienza per entrambi e non ho paura a fare quel che è necessario. Nel frattempo ho un incarico adatto a te: vendi tutte le azioni Tricorp in nostro possesso. Quest’avventura è ormai da considerarsi finita.-

-E… tu che farai?-

            Kingsley si rimette la maschera, mentre apre la porta finestra della terrazza.

-Io? Provvederò a terminare la nostra partnership con il distinto Mr. Menken a modo mio e magari regolerò i conti anche col poco distinto Norman Osborn.-

            Ed appena terminato di dire queste parole, parte in volo sul suo aliante, mentre nell’aria rimane l’eco della sua diabolica risata.

 

            Appena uscite dall’ascensore Betty Brant e Angela Yin s’incontrano con una recente conoscenza.

-Miss Brant.. Miss Yin io… cercavo proprio voi due.-

            Adrian Chase è un lontano cugino di Quentin Chase III, l’uomo che ha fondato la Fondazione scientifica che oggi porta il nome di Tricorp e che ha denunciato proprio la Tricorp per illegalità nel contratto di cessione della suddetta fondazione. Era con loro l’altra sera quando gli ammazzaragni di Smythe hanno tentato di ucciderla. Betty è restia ad ammetterlo, ma si sente attratta da lui, ma non può fare anche a meno di ricordare che già altre volte si era fidata di uomini che poi l’hanno tradita. Certo, è da molto che è sola ormai, ma è meglio non pensarci troppo.            

-Volevo assicurarmi che andasse tutto bene dopo ieri sera.- dice Chase.

-È tutto a posto, grazie.- risponde Betty. -È stato molto gentile a venire qua.-

-Dovere. Uhm… io mi chiedevo se accetterebbe un altro invito a cena per stasera.-

-Beh, io… si, d’accordo Mr. Chase.-

-Mi chiami Adrian… posso chiamarla Betty?-

-Certo, volentieri. Ora scusami, ma ho molto da fare.-

-Si tratta dell’affare Tricorp? Se me lo permetti, ti farei volentieri da autista.-

            Perché no? Si chiede Betty, guarda verso Angela e ne riceve un cenno d’assenso

-Mi sta bene, andiamo.-

-Ai suoi ordini, signora.- risponde Chase.

 

            Police Plaza Uno, sede del Dipartimento di Polizia di New York. Nell’ufficio personale del Commissario di Polizia Arthur Stacy è in corso una riunione ad alto livello a cui partecipano rappresentanti di varie agenzie cittadine. Arthur può ritenersi soddisfatto, è riuscito nel suo intento: far aprire un’inchiesta nei confronti della Tricorp a vari livelli ed anche se gli è costata fatica e qualche compromesso, ha ottenuto che sia il suo ufficio a coordinare una speciale squadra interforze composta da agenti della Polizia cittadina, dell’I.R.S., del Servizio Segreto e del F.B.I. ed un consulente del F.B.S.A. La parte più difficile è superata, ora si tratta di avere risultati.

-… e conto su di voi per ottenerli.- dice Arthur –C’è del marcio alla Tricorp e voi lo porterete alla luce.-

-Ci riusciremo, signore.- dice il Sergente Detective Connor Trevane –Non sono stati bravi come credono a coprire le tracce delle loro malefatte In casa di Thompson sono stati ritrovati documenti compromettenti e contiamo di far parlare alcuni testimoni importanti.-

-Allora fatelo ed in fretta. Quella non è gente aspetterà che l’erba gli cresca sotto i piedi.-

            Non perderà questa mano, pensa, Stacy, non deluderà la memoria di suo fratello e sua nipote.

 

 

4.

 

 

            Il nome con cui è nato è Otto Octavius, ma il mondo là fuori lo conosce meglio col soprannome di Dottor Octopus. Anni fa un incidente nucleare danneggiò, apparentemente in modo irreparabile, il suo cervello ed al tempo stesso gli dette il potere di comandare mentalmente quattro tentacoli di acciaio come se fossero le sue vere braccia. Oggi Octavius sembra guarito e recuperato alla società, o almeno questo è quello che credono tutti. Mentre lavora su un esperimento di cui è il solo a conoscere il fine ultimo, il dottore pensa all’ironia della vita. Anni fa era costretto a rubare i materiali che gli servivano per i suoi piani, oggi il prezioso Iso 36 gli è stato messo a disposizione dall’azienda per cui lavora. Anni di ricerca stanno per dare i loro frutti, finalmente e coloro che deridono il genio di Oto Octavius masticheranno amaro… se saranno ancora vivi, cioè.

            Con un sinistro sorriso il Dottor Octavius continua il suo esperimento.

 

            Nei giorni che seguono i due team formati dai giornalisti del Bugle e dalle forze di Polizia continuano le loro inchieste parallele per incastrare la Tricorp, del tutto ignari che c’è una terza forza al lavoro sulla stessa pista. Cardiac ha passato gli ultimi tempi a pianificare l’assalto definitivo alla Tricorp, ormai è pronto a colpire ed è deciso a non lasciare superstiti.

            Betty Brant nel frattempo, ha continuato a vedersi con Adrian Chase, mentre la causa civile promossa da quest’ultimo e da Philip Galannan approda in Tribunale per un primo esame,

            Intanto, c’è qualcuno che trama nell’ombra perché chi sa troppe cose non arrivi a parlarne. Sulla sua lista c’è proprio Betty Brant..

 

            Mentre arriva al suo appartamento e fruga nella borsetta in cerca della chiave Betty si chiede perché non ha accettato di seguire Adrian Chase nella sua camera d’albergo. Una parte di lei voleva farlo, lo sa, ma all’ultimo momento ha esitato e non è ben certa della ragione. Pensando a questo, entra nell’appartamento e la porta si chiude di colpo alle sue spalle. Improvvisamente un pensiero la colpisce, non dovrebbe esserci vento. La porta della terrazza è aperta ed era chiusa prima che lei uscisse, ne è assolutamente certa… ma questo vuol dire che….

-Aspettavo proprio il suo ritorno, Miss Brant.- dice dall’ombra una voce fredda come il ghiaccio.

 

 

5.

 

 

            Betty Brant ha avuto i suoi brutti momenti con i superesseri, ma ciò non significa che veder avanzare verso di lei quella figura corpulenta con quattro tentacoli semoventi non le provochi un brivido di paura.

-Il Dottor Octopus!- esclama –Ma dicevano che era… che si era riabilitato.-

-Si dicono tante cose…- commenta lo scienziato supercriminale, mentre i suoi tentacoli bloccano le braccia e le gambe di Betty e la sollevano in aria -… alcune sono vere, altre… semplicemente irrilevanti. Ne è passato di tempo dal nostro ultimo incontro, vero Miss Brant? Ed ancor più dal primo. In quell’occasione morì suo fratello, se ben ricordo. Un evento sfortunato e la prego di credere che non era nelle mie intenzioni. -[8]

-Che… cosa vuoi da me adesso?-

-Che ammirevole sangue freddo. Mi hanno chiesto di ucciderla Miss Brant. A me, il Dottor Octavius, una delle più brillanti menti di questo secolo e del precedente, come se non fossi altro che un volgare killer. Per poco non ho ceduto alla tentazione di spezzare il collo di quell’insignificante Donald Menken quando me l’ha chiesto, ma poi mi sono detto: perché? Non ne valeva la pena. La Tricorp mi ha già dato tutto quello di cui avevo bisogno ed ora non mi serve più. Il suo destino è, come dicevo prima, irrilevante.-

-Ed allora, perché è venuto qui?-

            Un sorriso increspa il volto di Octopus mentre risponde:

-Giusta domanda. Immagino che quel che rimane della mia coscienza m’imponesse di avvertirla, dopotutto lei mi è simpatica Miss Brant. E dica a quello spilorcio di Jameson di scegliere meglio le guardie del corpo che ha scelto per proteggerla, mi sono sbarazzato di loro con estrema facilità. Oh non tema, sono vivi, magari si sveglieranno col mal di testa e qualche difficoltà respiratoria, ma vivi. Mi sentivo buono stasera. Ora mi scusi, ma devo andar via. Addio Miss Brant.-

            Nel dire così, Octopus  lascia la presa e la deposita sul pavimento.

-Aspetti!- esclama Betty –Non deve farlo. Se ho capito bene quel che voleva dire, perché tornare ad una vita di latitanza e crimine? Non è troppo tardi per rifarsi una vita.-

            Un velo di tristezza appare per un attimo sul volto di Octopus, subito rimpiazzato da un sorriso sarcastico.

-Temo, Miss Brant, che sia sempre stato troppo tardi per me, ma grazie lo stesso per l’interessamento.-

            E così dicendo, se ne va, lasciando una Betty Brant ansimante e preoccupata.

 

            Lontano da New York, in una lussuosa villa nella Contea di Westchester, l’industriale Norman Osborn medita nel suo studio privato, perso in chissà quali pensieri, sicuramente non piacevoli, quando una porta si spalanca ed una voce dice:

-È ora di fare i conti, Osborn!-

-Trapster!- esclama l’altro balzando dalla poltrona –Cosa vuoi da me?-

-E me lo chiedi?- ribatte l’altro –Sono stato condannato per omicidio, perché tu mi hai ordinato di uccidere Joey Z, mentre tu te la sei cavata senza danni.-

-Non… non ero in me all’epoca… ora sono… guarito… libero da Goblin.-

-Raccontalo al tuo terapista, a me non interessa. Quel che so è che il tuo vecchio amico Menken ti vuole morto e che io gli avrei fatto questo favore anche gratis. Preparati ad essere avvolto dal mio ultimo e più potente adesivo. Addio!-

            Sequenza: una grande porta finestra ed all’orizzonte una figura volante che si fa sempre più vicina, più vicina, mentre Trapster alza il braccio e prende la mira.

            Sequenza successiva: rumore di vetri infranti, mentre una figura in costume entra ridendo nella stanza, a bordo di un velivolo a forma d’ali di pipistrello.

-Hobgoblin?- esclama Osborn, mentre il nuovo arrivato abbatte lo stupito Trapster con una scintillante scarica uscita dal suo dito, poi si rivolge a Norman:

-Allora, Norman, vecchio mio, non sei felice di rivedermi?-

-Kingsley?- esclama Norman –Sei davvero tu? Ti avevano segnalato a Isla Suerte e c’erano voci che operassi in Europa adesso.-[9]

-E invece sono qui adesso, Norman ed a quanto pare sono arrivato giusto in tempo per salvarti la vita. Non ti chiedi perché l’ho fatto?-

-Immagino che adesso me lo dirai.-

-Sempre freddo eh? Beh lo immagini, l’ho fatto perché non voglio lasciare a nessun altro la soddisfazione di ucciderti, quella me la voglio riservare tutta per me.-

-E allora che aspetti? Avanti, Fallo! In fondo mi faresti solo un piacere.-

-Che intendi dire?-

-Ho una malattia genetica, stupido buffone. Una degenerazione cellulare avanzata che mi sta uccidendo a ritmo accellerato.[10] Al momento non ci sono cure e tra poche settimane sarò morto in ogni caso. Quindi, che vuoi che m’importi se la faccio finita adesso e senza ulteriori sofferenze?-

-Non mi stai mentendo, vero? No, te lo leggo negli occhi.- Hobgoblin sembra riflettere per qualche istante, mentre la sua espressione riflessa dalla maschera è quella di un trionfante sorriso satanico, infine dice: -Ho cambiato idea, Osborn, credo proprio che ti lascerò vivere e mi godrò la tua lenta agonia dal mio rifugio. Sarà decisamente più dolce che ucciderti misericordiosamente adesso. E se per caso, trovassi il modo di sopravvivere, beh, in quel caso tornerò a finire il lavoro. Quindi non smettere di guardarti le spalle Norman. Addio, per ora, ci rivedremo per il tuo funerale, in un modo o nell’altro.-

            Così dicendo, Hobgoblin vola via ridendo e norma rimane solo con Trapster svenuto sul pavimento a chiedersi cosa fare di lui.

 

            Superare la recinzione della Tricorp è stato facilissimo e disinserire gli allarmi non presenta difficoltà per uno come lui, pensa Cardiac. L’intero complesso è silenzioso e buio. Solo nei laboratori ed in uno degli uffici c’è ancora vita, le luci sono accese. Sotto la maschera il Dottor Eli Wirtham fa un sorriso soddisfatto, la resa dei conti si avvicina, l’alba di domani vedrà la fine questo covo del male.

 

 

6.

 

 

In un particolare laboratorio, lavorando in perfetta solitudine, un uomo continua a mescolare prodotti chimici. Il suo nome è Curtis Connors. Medico, erpetologo di fama, biochimico. Anni fa decise di sfidare le forze della natura ingerendo un siero che, secondo le sue intenzioni, l’avrebbe dovuto dotare della facoltà, tipica di alcuni rettili, di far ricrescere le parti del loro corpo rimaste amputate. Sperava così di far ricrescere il suo braccio rimasto amputato in un incidente bellico e ci riuscì, ma la cosa andò oltre ogni sua aspettativa, perché lui steso si trasformò in una sorta di lucertola umana, un essere in cui la personalità mite e gentile del dottore era rimpiazzata da quella di un crudele e spietato maniaco conquistatore ed omicida. Dopo grandi sforzi Connors sembrava finalmente curato: ogni traccia di Lizard era scomparsa e lui aveva di nuovo entrambe le braccia, ma non poteva finire così. Il destino crudele giocò di nuovo con lui ed in una giornata di pura follia accadde qualcosa: il braccio di Connors fu perso ancora una volta e la personalità di Lizard ritornò in superficie, determinata a trovare un modo per scatenare di nuovo sul mondo ignaro la minaccia dell’uomo rettile. I tentativi fatti finora si sono, però, rivelati infruttuosi, forse inconsciamente sabotati dalla parte umana di Connors stesso, ma lo scienziato non intende mollare ed ogni esperimento lo porta sempre più vicino al risultato di un nuovo e migliore siero di Lizard. Lo sente, questa è la notte giusta.

            Ci sta giusto pensando, quando sente l’esplosione.

 

            In un altro laboratorio, troviamo un uomo altrettanto ossessionato. Molti definirebbero Michael Morbius un uomo buono, ma perseguitato dal fato avverso. Uno dei grandi Tragici greci avrebbe trovato probabilmente ottimo materiale nella sua storia: una mente brillante, premio Nobel per la Medicina, condannato da una rara malattia del sangue, elaborò una cura di sua invenzione. Fu curato, certo, ma a che prezzo? Fu trasformato nel fisico e nella mente. Divenne un vero e proprio vampiro vivente, costretto per sopravvivere a nutrirsi di sangue umano, spinto da un incontrollabile impulso a procurarselo direttamente su vittime vive, dotato d’ossa cave che gli permettevano brevi voli e di un’accentuata fotofobia che lo costringeva a nascondersi e dormire di giorno per uscire la notte in cerca di preda. Ora è tutto cambiato, per fortuna, è stato curato per sempre ed ora vive una vita normale, dedicando tutto il suo tempo lavorativo e buona parte del tempo libero alla ricerca di un’efficace cura per la peste dei nostri tempi: l’AIDS. Si, è finalmente libero dalla maledizione del vampiro vivente. Come? L’avete già sentire dire prima e non ha funzionato? Siete scettici sul fatto che sia veramente libero dalla sua maledizione? Povero Michael Morbius, lasciamogli le sue illusioni, almeno per i prossimi cinque minuti, giusto il tempo che passa prima dell’esplosione di cui avevamo parlato.

 

            Facciamo un passo indietro adesso a circa due minuti dopo l’entrata in scena di Cardiac e tre minuti prima dell’esplosione di cui presto scopriremo la causa. Ecco che incontriamo le figure familiari di tre giornaliste del Daily Bugle.

-Non sono proprio certa che sia una buona idea quella di entrare di notte alla Tricorp.- dice Kate Farrell.

-Probabilmente hai ragione.- le risponde Betty Brant –Ma è un’occasione unica per scoprire che segreti nascondono i loro laboratori. Purtroppo la Dottoressa Madison[11] non ha saputo dirci cosa veramente combinano la dentro, ma almeno ci ha fornito il suo codice d’accesso.-

-Se ci beccano, però, finiremo nei guai. Non mi va di finire dentro per violazione di domicilio.- insiste Kate.

-Non mi preoccuperei per quello se fossi in te, sono certa che se ci scoprono non ci consegneranno alla Polizia.-

-Davvero? Questo è rassicurante.-

-Ci uccideranno direttamente e faranno sparire per sempre i nostri cadaveri..-

            Kate deglutisce a vuoto ed Angela Yin ribatte:

-Coraggio, vuoi vivere per sempre, forse?-

-Beh, per sempre magari no…- risponde Kate -… ma almeno qualche altro anno o decennio…-

-Silenzio adesso! Intima Betty.

            Entrare è facile, del resto le tre donne non possono sapere che Cardiac ha da poco disattivato tutti gli allarmi. Si stanno avvicinando all’edificio principale quando… da uno dei laboratori ecco una potente deflagrazione.

 

 

7.

 

 

            Donald Menken è decisamente nervoso. Tutto l’edificio che ha costruito sta andando in pezzi. Anche Kingsley l’ha abbandonato, mettendo le sue azioni sul mercato e le accuse del Bugle hanno colpito nel segno. Le ultime quotazioni di Wall Street mostrano le azioni della Compagnia in forte calo e l’indomani all’Assemblea degli Azionisti Norman Osborn, forte del pacchetto di maggioranza, lo rimuoverà da ogni carica. Dalle stelle alle stalle. Non può permetterlo, per questo ha mandato Trapster ad uccidere Osborn, un ultimo disperato tentativo di salvare il salvabile, ma perché non è ancora tornato a riferire sulla sua missione, perché?

            Improvvisamente la porta si spalanca ed entra Cardiac.

-Donald Menken, preparati a ricevere la giusta punizione per i tuoi crimini.- è la sua sentenza

-Cosa? Chi sei? Cosa vuoi?-

-Chi sono? Puoi chiamarmi Cardiac, ma per te sono la nemesi, colui che vendicherà il male che hai fatto agli altri.-

-Tu… non sei un poliziotto… e nemmeno un giudice non puoi…-

-Io sono il tuo giudice, la tua giuria, il tuo boia, Menken e la mia giustizia non conosce misericordia. Ed ora smettila di blaterare ed affronta il tuo destino da uomo.-

            Cardiac punta la sua staffa contro un Menken impietrito dal terrore, poi… una potente esplosione squassa l’edificio, le finestre vanno in frantumi schegge di vetro colpiscono Cardiac, che, per effetto dello spostamento d’aria, ha perso l’equilibrio. Menken riprende il controllo di se quanto basta per afferrare la lampada che sta sulla sua scrivania per sbatterla in testa a Cardiac, poi corre senza guardarsi indietro.

 

            Meno di un minuto dopo l’esplosione. Betty riapre gli occhi e scopre di essere illesa, magari sporca, ma illesa, per sua fortuna non erano troppo vicine all’edificio che ora è in fiamme. Accidenti, Angela Yin sta correndo verso l’edificio scattando foto. Dovrebbe stare attenta, potrebbe ancora succedere… qualcosa.

            Una figura esce dall’edificio, avvolta in un alone di luce. Non c’è modo di sbagliarsi, pensa Betty, riconoscerebbe quel costume assurdo dovunque: quello è Mysterio! Il supercriminale avanza sino a fermarsi dinanzi ad Angela.

-Attenta a non farsi male Miss… le dice -… e mi raccomando, mi riprenda dal mio lato migliore.-

 Si ferma per un attimo, si guarda intorno e poi… oltrepassa una sconcertata Betty e quindi, percorre a grandi passi la distanza che lo separa dal cancello e mentre cammina diviene sempre più trasparente, sino a scomparire del tutto, come impalpabile nebbia, senza nemmeno lasciare tracce sul terreno.

 

            Donald Menken fugge. Non lascerà che quel pazzoide di Cardiac lo uccida, se riesce a scappare sarà salvo e poi… In fondo al corridoio lo attende una figura in costume: Hobgoblin.

-Salve Donald.- dice –Dobbiamo parlare d’affari.-

Kingsley? Sei davvero tu?- esclama Menken –Fammi passare, ho alle calcagna un pazzo di nome Cardiac e vuole uccidermi. Probabilmente vuole morto anche te, devi proteggermi.-

-Non preoccuparti di Cardiac, Menken…- gli risponde Hobgoblin, poi, con una rapida mossa, lo afferra per il collo -.. preoccupati di me, invece.-

            L’ultimo rumore che Donald Menken ode nella sua vita è quello del suo stesso collo che si spezza con uno schiocco, poi Hobgoblin lo lascia cadere a terra come un burattino a cui abbiano tagliato i fili. Quindi, Hobgoblin vola via ridendo.

 

 

EPILOGO UNO

 

 

            Robbie Robertson guarda soddisfatto la prima pagina

 

LA CADUTA DELLA TRICORP

Di Betty Brant & Kate Farrell

 

-Hai fatto davvero un buon lavoro. Betty, complimenti.- dice a Betty Brant vicino a lui.

-Non ho fatto molto, in realtà.- risponde Betty -Sono stata fortunata, ecco tutto. A dir la verità, non sono affatto sicura di aver capito quel che è accaduto. Cosa ha provocato quell’esplosione? C’entra Mysterio? E chi ha ucciso Menken? Cardiac? No, dal mio punto di vista ci sono più domande che risposte in questa faccenda.-

-Già, rimangono molti punti oscuri, ma almeno possiamo archiviare l’affare Tricorp. Con Menken Morto, Thompson in prigione e Kingsley che si è tirato fuori, quell’azienda è finita ormai.-

-Vero. Sai stavo pensando ad una cosa buffa: in questa storia ho incontrato un bel po’ di supercriminali, quasi tutti nemici dell’Uomo ragno, ma non solo lui non si è visto, ma non ho visto neanche l’ombra di un supereroe, il che, per questa città è un po’ insolito, no?-

-Vero, il che mi fa riflettere sull’unico che ci abbia guadagnato veramente qualcosa da questa storia.-

-Chi, Robbie?-

-Norman Osborn, naturalmente, chi altri?-

 

            Norman Osborn sorride schiarendosi la gola, accanto a lui, visibilmente nervosa, sua nuora Elizabeth Allen Osborn. Questa conferenza stampa era attesa da giorni.

-Signori….- comincia Norman -… vi ho convocati qui per comunicarvi alcune notizie molto importanti. Come certo sapete, nei giorni scorsi ho avuto molto da fare per sistemare il pasticcio Tricorp. Ho sistemato il contenzioso con gli eredi Galannan e Chase. Sono lieto di annunciarvi che la vendita dell’Istituto Galannan di Portland è stata annullata e che l’Istituto riprenderà le sue attività quanto prima. Quanto a quella che era nota come Fondazione Tricorp, è stata scorporata e riprende le sue operazioni autonome con il nome di Fondazione Scientifica Harold N. Osborn con Adrian Chase come Presidente e C.E.O.-[12] mormorio tra la folla –Ed ecco il piatto forte della giornata. Dopo aver deliberato la cessione di alcune attività non strategiche per far fronte al pagamento dei debiti societari, l’Assemblea degli azionisti della Tricorp ha deliberato il cambiamento della ragione sociale, con l’assunzione del nome di Osborn Corporation ed ha nominato il Nuovo Consiglio dei Direttori con me come Presidente. Il Consiglio, da parte sua, ha nominato mia nuora, Elizabeth Allen Osborn, quale nuovo Presidente della Società, ruolo che aveva già ricoperto con successo nella vecchia Osborn Industries. Questo è tutto, ci sono domande signori?-

            Ed anche questa è fatta, pensa Norman, ora ha di nuovo il controllo sulla sua società ed un’eredità corposa da lasciare a suo nipote Norman Jr. quando verrà il momento. Adesso deve solo pensare a guarire dalla sua malattia e ce la farà, non importa a costo

 

 

EPILOGO DUE

 

 

            Alistair Alonso Smythe giace in un letto, con gli aghi delle flebo nelle carni. I suoi impianti bionici distrutti nell’esplosione, ora è impotente, incapace di compiere anche il più semplice movimento, regredito ai tempi in cui dipendeva dalla sua sedia a rotelle, ma non ha importanza. Non sa quanto gli ci vorrà, ma uscirà dall’ospedale ed allora tutti vedranno cosa è capace di fare il suo genio, oh si, lo vedranno!

 

            Michael Morbius esce dall’ospedale ed indossa subito un paio di occhiali neri per proteggersi gli occhi. Dal giorno dell’esplosione è diventato sempre più sensibile alla luce. I medici gli hanno detto che è tutto a posto, ma lui sa… sa che non è vero. Quando c’è stata l’esplosione la provetta col derivato ematologico al momento gli è esplosa in mano assieme al resto del materiale emoderivato oggetto dei suoi studi ed il contenuto gli è finito addosso. Da allora ogni notte è piena di incubi ed ogni mattino si sveglia con un sospiro di sollievo, perché non è ancora successo nulla. Ma accadrà, se lo sente nelle ossa, nel sangue. Lo sa ogni volta che si guarda allo specchio e vede la sua pelle sempre un po’ più pallida e gli occhi un po’ più rossi, sa che è solo questione di tempo, poi la sete tornerà.

 

            Arthur Stacy ha appena finito di ascoltare quello che gli ha detto il Capo Medico Legale della Città di New York.

-Ma non è possibile!- esclama.

-Abbiamo fatto tutti gli esami possibili, Arthur: impronte digitali, denti, DNA. Tutte concordano su un dato di fatto inequivocabile: il cadavere ritrovato nel laboratorio dove si è originata l’esplosione è, senza alcun dubbio, quello di David Beatty, alias Dexter Brown, alias Darryl Barstow, alias Armada, alias Mysterio III-

-Ma se lui è morto, chi è il Mysterio che è stato visto allontanarsi dalla Tricorp?-

-Questo non lo so. Per stare sul sicuro, abbiamo seguito il tuo consiglio e riesumato il cadavere di Quentin Beck, il primo Mysterio.-

-E...-

-E nulla. La bara era vuota, non c’era alcun cadavere.-

-Ma non è possibile!- insiste Stacy –Avete identificato il cadavere di Beck con ogni mezzo possibile, ne avete certificato la morte, gli avete fatto l’autopsia, non può essere vivo.-

-Stiamo parlando di un maestro delle illusioni, Arthur, uno per cui manipolare le percezioni altrui è sempre stato un giochetto da ragazzi.-

-Mi stai dicendo che Quentin Beck può essere ancora vivo?-

-Ti sto dicendo che non c’è modo di sapere chi sia veramente Mysterio, tutto qui.-

 

 

EPILOGO TRE

 

 

            Nel suo studio il Dottor Eli Wirtham ha appena finito di leggere il giornale. Donald Menken è morto. Non è stato lui ad ucciderlo, ma conta poco, l’importante è che il potere della Tricorp sia finito. Non vale la pena di occuparsi di Daniel Kingsley, è solo una pedina e suo fratello, almeno per il momento, è intoccabile, ma chi sa essere paziente prima o poi viene ricompensato ed intanto ci sono altri bersagli per la giustizia di Cardiac.

 

Isla Suerte, un paradiso tropicale, ma soprattutto una nazione che non ha trattati di estradizione con nessun’altra nazione del mondo. Un paradiso, insomma, anche per i latitanti di lusso, uomini come Roderick Kingsley, che non si fa mai mancare perfino qui, la sua copia quotidiana del Daily Bugle.

-E così ne sei uscito alla grande, eh, Norman?- mormora tra se e se –Bene, sono convinto che se avrai abbastanza tempo riuscirai anche a sconfiggere la tua malattia ed allora potremmo tornare a scontrarci un giorno o l’altro. Devo ammettere che mi è piaciuto tornare in azione, stavo poltrendo un po’ troppo qui. Magari adesso potrei occuparmi di quell’impostore che è stato visto in Europa.-

            Una ragazza in bikini avanza verso di lui portando dei bicchieri. Roderick sorride. Beh, magari non subito, pensa, c’è un sacco di tempo dopotutto per pensare ad un nuovo ritorno di Hobgoblin e molti modi piacevoli per passarlo.

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            E così finisce anche questa storia, spero davvero che vi sia piaciuto, io, per parte mia, ho fatto del mio meglio. Ed ora via alle spiegazioni:

1)       Ad un certo punto ho pensato che avrei fatto meglio ad intitolare questo dittico “I letali nemici dell’Uomo Ragno”. Tra camei e partecipazioni attive solo in quest’episodio se ne contano ben dodici, compresi il caro vecchio Norman Osborn e Mysterio, chiunque sia. Tutto sommato, però, la cara Betty ha fatto la sua parte, quindi la storia s’intitola ancora “Daily Bugle”.

2)       Questa saga non è stata fine a se stessa, Alla fine della storia lo status quo di molti personaggi risulta definitivamente alterato, con conseguenze in più di una nostra testata, probabilmente Diamo un’occhiata nel dettaglio cominciando con:

3)       Il Dottor Octopus ha terminato la sua collaborazione con la Tricorp, ma cosa ha ottenuto? I più attenti di voi avranno senz’altro riconosciuto l’elemento da lui nominato nel corso della storia: l’Iso 36, un isotopo radioattivo che Ock aveva rubato tanto tempo fa (addirittura in Amazing Spider Man Vol 1° #32) e che gli serviva per ricerche ed esperimenti al cui natura non è mai stata rivelata. Lo rivedremo presto (speriamo) nelle vesti di supercriminale? Chissà?

4)       Michael Morbius si sta di nuovo ritrasformando in un vampiro vivente? Lui ne pare sicuro e voi? -_^

5)       Un altro che credeva di essersi per sempre liberato dalla sua maledizione era Curtis Connors, ma Lizard rifiuta di morire e quanto è accaduto oggi può essere l’inizio del suo ritorno

6)       L’originale Hobgoblin è tornato in scena, seppur brevemente. Vedremo mai uno scontro con l’uomo che aveva ucciso ed è risorto dalla tomba, l’Hobgoblin demoniaco, membro dei Supernaturals? Chi può dirlo, se non il tempo e gli autori MIT? -_^

7)       Norman Osborn è tornato a capo della Osborn Corporation, dividendo il potere con la nuora Liz Allen. Riuscirà a vincere la malattia che lo divora? E Goblin è davvero uscito per sempre dalla sua vita? Sono domande a cui non sarò io a rispondere

8)       Ma infine, chi è Mysterio? Quentin Beck è veramente morto in Daredevil Vol 2° #7 (Devil & Hulk #68)? E lo è Armada? Chi si nasconde davvero sotto l’ormai famosa palla di vetro, altrimenti detta “vasca dei pesci rossi”? Chi può saperlo? Io no di certo.

E detto questo, vi saluto, per ora e vi lascio ai prossimi, avvincenti (speriamo -_^) episodi di questa serie., ma prima di salutarvi, un caloroso ringraziamento a Mickey che ha elaborato lo scenario di questa storia, che è venuta, di sicuro abbastanza diversa da come era stata concepita, ma che nasce da idee, concetti, suggerimenti partoriti dalla fertile mentre di colui che ha retto le sorti dell’universo ragnesco per lungo tempo e senza il quale questa storia non sarebbe mai stata scritta.

GRAZIE MICKEY!

 

 

Carlo


[1] Nell’ultimo episodio e dove se no? -_^

[2] Un riassunto necessariamente ultrasintetico di eventi accaduti in Hulk MIT #3/6

[3] In Uomo Ragno #33

[4] Ma quante Katherine, o Kathryn, Kate ecc ci sono nell’universo Marvel? Ed io che pensavo che il nome più diffuso fosse Mary o Martha -_^

[5] Securities and Exchange Commission, la commissione di controllo sulla Borsa

[6] Internal Revenue Service, il fisco americano

[7] Che, nonostante il nome, oltre che compiti di protezione del Presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia, svolge anche le funzioni di polizia valutaria.

[8] Accadde nell’ormai leggendario Amazing Spider Man #11 (Uomo Ragno, Corno, #10, tra gli altri)

[9] In realtà quest’ultimo è Jason Philip Macendale Jr., l’Hobgoblin demoniaco dei Supernaturals, ma di certo Norman, come pure quasi tutto il resto del mondo, non può saperlo

[10] Come rivelato in Uomo Ragno #50

[11] Marla Madison., la moglie di J.Jonah Jameson, scienziata di fama che lavora alla Tricorp.

[12] Chief Executive Officer.